domenica 6 dicembre 2009

Profeta di sventura


Natale 2019. Gianfranco Fini è appena diventato presidente della Camera Iperbarica per mummie della 2ª repubblica. Berlusconi regna con 7 cloni, come Saddam, addestrati da Biancaneve-Bondi. Di Pietro ha fondato l’Italia dei Malori e si ritrova con Fini per sorbirsi una tisana al finocchio allo spaccio della Casa del Popolo.

«Bei tempi quelli…» dice Di Pietro «Proprio dieci anni fa, quando si stava per dare una spallata a Silvione: magistrati che facevano tintinnare manette, pentiti di mafia che spatuzzavano a destra e a manca…».

«Ricordi – gli fa eco Fini – quel fuorionda famoso? Quando dissi che Berlusconi confondeva la leadership con la monarchia assoluta… Che profeta sono stato! Avevo il coraggio di dire quello che tutti pensavano! Non come oggi, dove non ho più il coraggio di dire quello che, d’altronde, nessuno pensa più…».

giovedì 3 dicembre 2009

Lukashenko non scherza


Greenpeace ha posizionato su via dei Fori Imperiali una statua di ghiaccio che raffigura Berlusconi e che si scioglierà all’apertura del vertice di Copenhagen.

Testimoni sostengono che la statua arrivi dalla Bielorussia…

venerdì 27 novembre 2009

Alimenti


Veronica Lario vuole tre milioni di euro al mese.

Ecco chi ha pagato la cauzione a Polanski.

martedì 24 novembre 2009

Pesc and chips


All’aeroporto di Londra, D’Alema rosso-di-rabbia per la bocciatura europea incontra Trapattoni verde-di-rabbia dopo la sconfitta con la Francia.

“Guarda Massimo, non me ne parlare – dice il Trap – per sbollire l’incazzatura sto andando con Fini nero-di-rabbia a fare immersioni all’isola del Giglio. Mi ha detto Gianfranco che sui fondali serve un allenatore per la panchina dei Calamari&Gamberi, impegnati nel derby con la capolista Cozze&Vongole. Ho un’unica perplessità: ma si sentirà il mio fischio sott’acqua?”.

“Beato te che vai a rilassarti – sorride amaro il futuro ministro dei Giardinetti Esteri – io invece sono venuto in Inghilterra per studiare la lingua e cercare di ingraziarmi ‘sti maledetti britannici! Quando torni, passami a trovare all’ostello della ‘Gioventù che fu…’. Poi ci andiamo a bere una pinta al pub ‘Trombati d’Italia’. Lì mi conoscono: ogni bottiglia di Guinness che apro coi denti, mi fanno lo sconto di mezzo penny!”.

lunedì 23 novembre 2009

Plin plin Corporation


Le Acque della Salute hanno privatizzato tutte le aziende del settore. Ecco in anteprima la trama del nuovo spot televisivo.

Vestiti da Bonnie and Clyde, ChrisChiabot e AlexDalPero terrorizzano le associazioni dei consumatori. Ogni volta che fanno irruzione in qualche sede, costringono i poveri impiegati a umiliazioni di genere squadrista.

Dapprima Alex obbliga il malcapitato di turno a ingurgitare il contenuto di 10 scatolette di Simmenthal. Per digerire, e sbloccare la stitichezza, l’uomo deve scolarsi una pinta di Uliveto salendo per 20 volte le scale dell’intero palazzo.

A quel punto interviene la perfida Chiabot, armata di damigiana di Rocchetta. La cavia, ormai stremata, ha l’obbligo di idratarsi e depurarsi, facendo tanta plin plin per almeno 16 minuti cronometrati.

Nell’inquadratura finale, la suora si segna con acqua minerale e benedisce lo sderenato consumatore a colpi di crocifisso sulla fronte. Mentre l’uccellino si abbevera a una pozzanghera. Privatizzata.

venerdì 20 novembre 2009

Non c’è da Gheddafidarsi


Gheddafi decide di comprare Villa Certosa in contanti. Appena gli consegnano le chiavi, pianta la sua tenda in direzione di Punta Zappadu. Al posto dei cactus, abeti secolari norvegesi. Niente vulcano che erutta, ma un iceberg con cannone che spara in aria Bondi vestito da orso polare.

Mentre si rilassa nella piscina di acqua e menta, il colonnello libico sente una voce provenire dall’esterno: “Ti devi dimettere – urla Di Pietro al megafono – denungerò a Legambiente questo passaggio di cammelli e coccodrilli. Dove hai nascosto le veline, le farfalline, le chioccioline? Noi dell’Italia dei Valori non consentiamo altri crimini contro l’umanità!”.

Attirate dalle urla belluine, 200 hostess impellicciate di foca monaca escono nel patio. Di Pietro trasalisce: “Eccole, dunque, le tue schiave!”. “Ma quali schiave??” dice una voce tonante: è quella di Gheddafi, salito sul predellino della golf-car. “Se non te ne vai entro 10 secondi, ti faccio inseguire dai miei ghepardi. Sarai costretto a correre come quando, da contadino, entravi nel terreno del mazzadro per rubare i melograni che rompevi con la testa”.

“Va bene, di fronte a un nemico così, è onorevole arrendersi”. Di Pietro ritorna sui suoi passi, fiero di aver sfidato ancora una volta il suo mito: el Conducator de Arcore!

giovedì 19 novembre 2009

Hi, Lama. Piacere, Obama!


Obama, prima di ripartire dalla Cina, va a fare visita al Dalai Lama.
“Ok, Daly: ti trovo in forma, il color zafferano ti dona. Ma sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto”.
“La cosa più terrificante è accettare se stessi senza riserve”.
“Me l’avevano detto che parlavi per aforismi... Io però non ho tempo: devo rimettere sui binari il vertice di Copenhagen. Sai, a me e Jintao è scappata un po’ la mano con i gas serra”.
“Non c’è nulla che sia buono o cattivo, a renderlo tale è il pensiero”.
“Ho capito, ma gli europei se sono incazzed mica poco. In Danimarca si rischia di finire a parlare di cipolle biologiche”.
“Quando incontri un maestro di scherma, mostragli la tua spada. Quando incontri un uomo che non è un poeta, non mostrargli il tuo poema”.
“Ah, dici? Allora a ‘sto frescone di Sarkozzi so io che spada mostrargli!”.
“L’acqua troppo pura non ha pesci”.
“Bravo Lamy, è quello che gli ho detto pure io! Fatela finita con ‘sta paranoia dell’inquinamento… E il carbone NO, e il nucleare NO, e il petrolio NO. Se sapessero che alla Casa Bianca non ricicliamo nulla, neppure i lobbysti”.
“Non distogliere il tuo amore dalle cose visibili”.
“In effetti c’erano delle cameriere a Pechino che avrebbero fatto arrossire la tua veste arancione! È che Michelle non mi lascia un minuto… Da quando ha parlato con Hillary, è diventata una sanguisuga… Non è che ti serve una testimonial per l’Europa…?”

martedì 17 novembre 2009

Alzi la mano destra e dica “Spergiuro!”


Il ministro Brunetta ha reintrodotto, dopo 15 anni, il giuramento obbligatorio sulla Costituzione per i neodipendenti della Pubblica Amministrazione. Ecco i passaggi salienti della procedura formale.

- Dietro lo sportello, mi impegno a essere gentile e sorridente, anche di fronte a un utente comunista.
- Prometto di leggere non più di 3 ore al giorno il quotidiano locale (a esclusione di Repubblica, che va usato solo come lettiera).
- Farò la spesa durante le ore di lavoro solo in negozi che si trovino nel raggio di 500 metri dall’ufficio.
- Il mercatino di roba usata per i colleghi verrà aperto non più di due volte a settimana. Si prega di non usare gli armadietti come stand per le proposte primavera-estate.
- Cercherò di limitare a non più di 6 al giorno le pause caffè.
- Durante le stesse, eviterò di fumare il sigaro di fronte alla macchinetta delle merendine, o di limarmi le unghie mentre sono in fila per la cioccolata con panna.
- Prometto di non rispondere al telefono con “Chi è?” e userò invece la formula “Come posso esserle utile?”. Se mi dovesse scappare un “Ma vvedi d’anna’ a morì ammazzato” dovrò coprire la cornetta con la mano sinistra.
- Eviterò di tenere sul desktop la foto di mio figlio di 3 mesi sul fasciatoio, mentre esplora il pannolino lordo.
- Mi impegno settimanalmente a sottrarre per uso domestico non più di una risma di fogli bianchi, né di prelevare complessivamente più di 10 tra matite, penne ed evidenziatori.
- Per il personale medico, vale lo stesso criterio per quanto riguarda farmaci, garze e siringhe per il nonno.
- Per chi sta allo sportello, evitare di rispondere con “Diga…?” o frasi tipo “Guardi, non alzi la voce perché oggi c’ho il mal di testa”. Replicare invece con frasi del tipo: “L’informazione che lei mi fornisce è molto utile e ne terremo conto nella nostra prossima riunione di formazione per la qualità”.
- Quando la fila è lunga oltre le 200 persone, non passare di nascosto il numeretto basso all’amico ritardatario che fa finta di venirvi a salutare.

lunedì 16 novembre 2009

Sulla lettiera dello psicanalista


Giorgia Meloni, in crisi di identità, finisce dallo psicanalista.
“Dottore, perché mi disegnano come una ministro-nza? Che vuol dire quel nza finale?”
“Non saprei, me lo dica lei…”
“Forse perché assomiglio alla Monaca di Mo-nza?”
“Temo che non sia per quello…”
“Ma io voglio diventare alta e raffinata come la Bbboniver! A chi mi devo rivolgere?”
“Intanto dovrebbe iscriversi a una buona scuola di italiano”
“Eccia raggione, dotto’. Pensavo pure a una scuola di maniere domestiche…”
“Le darebbe la grazia di cui ha bisogno”
“Che dice? Imparerò a fare la pastasfoglia col manganello?”
“Probabile. Un’idea originale”
“Ecce lo so, dottore. So’ sprecata per la politica. Forse mi penalizza questo ministero per la Gioventù. Non mi prendono sul serio, dicono che è ‘na roba da ragazzini”
“Cosa vorrebbe fare da grande?”
“Un bel ministero elegante, non so, tipo l’Ambiente o le Pari Importunità. La Prestigiacomo e la Carfagna sono i miei modelli femminili”
“Lei punta molto in alto”
“Lo prendo come un complimento”
“La seduta è finita, signorina Meloni”
“Meno male, questa lettiera per gatti cominciava a starmi un po’ stretta!”

domenica 15 novembre 2009

La legge ad personam è uguale per tutti


Dopo l’accordo Fini-Berlusconi sulla Giustizia, la maggioranza vara il disegno di legge sul processo breve. La grande novità è che il nostro Presidente del Consiglio ha deciso di farsi processare. Ecco in esclusiva alcuni emendamenti aggiunti all’ultimo minuto:

- All’ingresso dell’aula saranno effettuati test anti-comunista, con prelievi di capelli e urine
- Un red carpet sarà srotolato nel corridoio centrale
- A fianco del PM ci sarà una gabbia con dentro, legati al guinzaglio e con licenza di ringhiare, La Russa, Sgarbi e Previti
- Iva Zanicchi nel ruolo di cancelliere
- Vladimir Putin in quello di capo del servizio d’ordine
- Mariano Apicella tecnico del suono
- L’avvocato della difesa sarà Perry Mason con la maschera di Ghedini
- La giuria popolare sarà composta da veline coordinate da Emilio Fede
- Il pubblico potrà esporre striscioni con la scritta “L’attacco è la migliore difesa, parola di Arrigo Sacchi”
- Alle spalle del giudice Sante Licheri ci sarà un vulcano che erutta e un cartello che recita “La legge ad personam è uguale per quasi tutti”
- L’imputato potrà rispondere alle domande del Pubblico Ministero nel prossimo libro di Bruno Vespa

giovedì 12 novembre 2009

Mi manda Rai Trans


È il giorno del reintegro: Marrazzo si ripresenta a viale Mazzini con il curriculum aggiornato. Nell’ultimo paragrafo, si legge: “Esclusivo videoreportage sulla cortina dei palazzi di via Gradoli e su come in Brasile vengono pagati i mutui”.

Al passaggio di Piero, il cavallo della Rai – per non saper né leggere né scrivere – si siede a terra. Comprensibile poi l'imbarazzo ai piani alti, qualche perplessità sulla riabilitazione dell’ex volto di “Mi manda Rai3”. “Potremmo affidargli il Tg della notte” suggerisce qualcuno. “In effetti - si commenta - da mezzobusto potrà indossare il camicione preferito, senza essere visto dalla vita in giù”.

Altri suggeriscono la conduzione di programmi più affini alle sue vicende, come “Affari tuoi” o “Parla con me, ma sul divano”. Marrazzo rilancia, si sente pronto alla tarda nottata con il format “ApriRai”. Voci interne dell’ultima ora danno per sicura una mediazione di Carlo Conti: “Gli cedo il mio posto” avrebbe detto. “I migliori anni” cambierà presto conduttore. E potrebbe perdere una consonante.

martedì 10 novembre 2009

Anno 2029


Nel ventennale della caduta del crocifisso cattolico, i ragazzi della scuola media statale “Mahmud Ahmadinejad” festeggiano la giornata dell'integrazione fra i popoli. Il professor Gualtiero Arafat entra in classe e invita gli studenti alla preghiera del mattino.

“Lode a te, ex ministro Don Mazzi, per la tua opera verso gli emarginati”. E giù un inchino alla statua di Cristo che benedice un centro commerciale.

“Lode a te, capo spirituale Mohammed Alì, per la tua opera in favore degli umili e degli indifesi”. E giù un inchino verso due guantoni incrociati sulla parete e rivolti verso La Mecca.

“Lode a te, Presidente della Repubblica Mario Borghezio, per la tua opera di salvataggio della donnola muschiata della Valtellina”. E giù un inchino verso un paiolo di polenta taragna issato con una catena a un gancio nel soffitto.

“Bene, ora la lezione di Storia delle Religioni perdute può iniziare...”.

domenica 8 novembre 2009

Porta sotto la Porta


Per la presentazione del suo ultimo libro, Bruno Vespa – non contento di aver toccato quota 128 ospitate tv in 7 giorni – ha pensato bene di andare in tournée a Berlino per sfruttare l’esposizione mediatica del ventennale della caduta del Muro.

Vestito in abito talare, Brunetto dei ricchi e poveri ha indossato un crocifisso in gabardine e la mascherina antipandemia in velluto porpora. Dopodichè i suoi schiavi hanno montato il plastico del Muro (che fu) proprio sotto la Porta di Brandeburgo.

All’inizio della puntata di “Porta sotto la Porta”, Vespino 50 ha fatto entrare gli ospiti: Di Pietro e Rutelli. Sullo sfondo la grafica recitava “Totò e Franceschino, divisi a Berlino”.

Tutto si è svolto secondo copione, con insulti in dialetto molisano e contro-rilanci di olio benedetto da Benedetto. Momenti di emozione durante il collegamento con il muratore di Dresda che pose il primo mattone nel lontano 1961.

In chiusura, Brunello di Montalcino ha letto pagina per pagina la sua opera – “Donne di Cuori” – mentre i due ospiti si addormentavano testa contro testa. Tutti si aspettavano la telefonata del Cavaliere che potesse dare fine alla litania. Si è fatto vivo soltanto Roger Waters, bassista e voce dei Pink Floyd: “Giù le mani dal Muro! Il copyright è roba nostra!”.

lunedì 2 novembre 2009

'O suvrano llumminato



Firmato l’armistizio tra Bossi e Berlusconi, Re Giulio scappa nottetempo e si rifugia nella reggia di Caserta. Annoiato, si siede sul trono e gioca al sovrano illuminato: in una mano lo spadone taglia-Irap, nell’altra lo scudo fiscale.

Arriva di corsa Brunetta:
- Sto cercando degli insorti per invadere i Comuni terroni e far scoppiare la rivoluzione al Sud!
- Pvenditi quei mille che stanno in fila qua fuovi in attesa di un posto fisso…
- Grazie Giulio, non sei così cattivo come ti dipingono.
- Pvego Venato, anche tu sei sei più alto che intelligente!

mercoledì 28 ottobre 2009

Squacquerone in salsa rossa


Diabolik-D’Alema rientra nel suo covo segreto, sfinito dopo la vittoria alle primarie. Si toglie la maschera da Bersani e la tuta da operaio tessile. Poi controlla la bacheca su Facebook. “Vai Pigi, sei tutti noi!” è il messaggio ripetuto all’infinito.

Fatta una doccia di champagne, decide di scendere nella botola sotto il pavimento. “Caro Pierluigi – dice sprezzante, rivolto al vero Bersani, seduto a terra legato e imbavagliato – stai tranquillo che presto ti toglierò le corde. Per ora non posso rischiare: fosse per te, saresti già andato alla bocciofila a ubriacarti di lambrusco con Casini e Rutelli…!”.

“Il punto è – dice D’Alemik guardandosi di profilo allo specchio e lisciandosi il baffetto – che uno spezzaferro come me fatica a entrare nella parte… Quando vado in giro col tuo volto mi tocca essere gentile, concilinate, sobrio. Non so come farò ad andare al vertice con Di Pietro, a resistere alla tentazione di partire di capoccia!”.

Suona il campanello. Dal citofono collegato al bunker, Eva Kant Melandri rassicura: “Tranquillo tesorino, è solo quell’infrociato di Marrazzo vestito da benedettino. Rimettiti la maschera e lo faccio scendere”. D’Alemik ritorna Bersani e si accende il sigaro d’ordinanza. “Vecchio busone! Come va?”. “Mi manda Lubrano – dice Piero in stato confusionale – Non so più dove andare… A Montecassino ho trovato Corona nel confessionale. Sono perseguitato, nessuno mi vuole più”.

“Ma che dici, burdèlin. Ora abbiamo un partito senza più bacchettoni. Via Rutelli, via la Binetti, tornano in pista i Luxuria e i Vendola. Siamo in trattativa anche con Cosimo Mele… Piero, uno come te può arrivare a fare il deputato: in TransAtlantico ti troveresti sicuramente a casa…”.

Marry se ne va rinfrancato e D’Alema può tornare al suo training da neo-segretario. Sale in piedi su una sedia in mezzo ad alcune sagome di operai in cartone e prova a intonare con flemma romagnola: “Cari compagni, zi vuole pragmatismo…”. Ma l’effetto Peppone è pessimo. Non resta che affondare la rabbia in una morbida piadina allo squacquerone-camembert.

lunedì 26 ottobre 2009

The gay after


Squilla il telefono in piena notte.
- Pronto Lapo, sono Piero.
Elkann junior apre un occhio da sotto il cuscino: - Ciao Chiambretti, che vuoi a quest’ora?
- Mannò, sono Marrazzo, quello della Regione Lazio…
- Ah sì, ho letto la tua storia sul New York Times: proprio un bel trappolone… Ma come hanno fatto a scoprirti?
- Pare che in una seduta spiritica sia venuto fuori il nome di Gradoli. Ma stavolta i Carabinieri, invece di andare a cercare nel viterbese, sono andati dritti da Natalie, interno Cassia. Eppure non ho fatto nulla di stravagante, non indossavo nemmeno calze a rete turchesi…
- Senti, Del Piero. Non mi puoi chiamare a quest’ora, torno adesso da un workshop sui congiuntivi…
- Ma ora che mi sono autosospeso, devo trovare il modo di riabilitarmi, far finta di tornare a essere uno normale: per questo ho pensato a te.
- Ci vorrebbe un altro frescone di sinistra a cui far dare la caccia e dirottare l’attenzione dei media… Ho un’idea!
- Spara Lapo, compagno di merengue.
- Chiama Sircana e fatti fare da autista, lui sa come muoversi di notte. Andate a prendere Bersani che sarà in piena euforia da primarie. Lo portate in un locale di lapo-dance dicendogli che è una bocciofila moderna. Lo fate ubricare di Negroni spacciato per lambrusco. Poi sul più bello fate spuntare Luxuria fuori da una zucca di Halloween… Una bella foto mentre abbraccia il Pierluigi e il gioco è fatto… Da domani si saranno scordati di te!

venerdì 23 ottobre 2009

Il talismano ti dà una mano


Dopo aver visto Real Madrid-Milan nella dacia supersegreta sul Baltico, Berlusconi si è convinto che Putin gli porti fortuna. Festeggiato il compleanno di Vladimir (dalla torta è uscita Noemi con la carta d’identità in mano), i due amici hanno stretto un accordo: il presidente russo sarà il nuovo talismano di Silvio.
Ecco le clausole dell’operazione “scaccia-malocchio”:
- Dida dovrà strofinare le mani guantate sulla gobba di Putin all’inizio di ogni partita, intervalli compresi.
- Bondi sarà obbligato a intingere la penna stilografica nell’inchiostro di caviale presidenziale prima di vergare i suoi poemetti per il sito nonsololiala.org.
- Putin stesso, vestito da matrioska, dovrà far visita a Veronica Lario e convincerla che Silvio è diventato un bravo ragazzo e che da tempo non sfiora più una donna nemmeno con un assegno.
- Un agente del KGB sostituirà il discorso dell’Angelus per far dire al Papa che “Zilvio è un puon esempio per tutti i kristiani: chi ti noi non ha mai kommesso qualche pakatella..?”.
- Ghedini sarà l’utilizzatore finale di questo fluido benefico, a patto che estragga di tasca un santino di Putin ogni volta che la sua lingua sta per partorire un “ma va là, ma va là, ma va là…”.

Contro-Papello delle Libertà!


Ritrovato il Papello con le richieste dello Stato alla Satira. Ecco il testo in esclusiva:

Cari oppositori, ne abbiamo abbastanza della vostra satira comunista! Se non vi atterrete a queste condizioni, manderemo Gasparri nelle vostre redazioni a imbottirvi di olio di fegato di Meluzzi. Prego dunque attenervi a codeste indicazioni nell’atto di concepire le vostre sordide e immonde attività creative:

1 - Nelle vignette, Berlusconi dovrà risultare più alto di Fini.
2 – I presunti comici di Rai3 hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, un uso criminoso.
3 - Revisione della sentenza del processo Mills.
4 – Arresti domiciliari per chi usa come intercalare “Che c’azzecca…?”
5 – Chiusura immediata delle testate giornalistiche fondate da compagni di classe di Italo Calvino.
6 – Annullamento degli ultimi 3 scudetti dell’Inter.
7 – Avvicinamento della Sicilia per ridurre le spese di costruzione del ponte sullo Stretto e riconvertire il cemento avanzato a usi più nobili.
8 – Riconoscimento dei benefici per Lady Mastella e marito, a suo tempo dissociatisi dalla politica bolscevica del governo Prodi.
9 – Vittorio Feltri ministro delle Comunicazioni Moderate, con Belpietro sottosegretario alle Pene Preventive.
10 – Arresto per i vignettisti in “fragranza” di reato (ovvero coloro che – senza lavarsi le ascelle – si permettono di irridere il nostro Presidente).

Consegnato spontaneamente al Colonnello delle Brigate Padane, Roberto Castelli.

giovedì 22 ottobre 2009

Fai vedere che ci tieni


Conto alla rovescia per le primarie del PD. Franceschini, in crisi di visibilità, dopo i calzini turchesi, si è presentato a Ceppaloni per dare la sua solidarietà a Lady Mastella.

Subito Bersani ha voluto fare una cosa di sinistra: per il ventennale della caduta, si è arrampicato sui resti del muro di Berlino, issandosi con una lenzuolata di bandiere rosse.

Informato della cosa, Ignazio Marino si è recato lesto di fronte a un gazebo già allestito per il voto di domenica. Di fronte a telecamere e taccuini ha annunciato un gesto clamoroso: redigere il testamento biologico a colpi di bisturi. Usando la Binetti come piano d’appoggio.

martedì 20 ottobre 2009

George e Mildred


Sdegnato George Clooney contro chi lo accusa di aver costruito una finta storia con la Canalis. “Non è vero che tra di noi manca la favola!”. Per sfatare queste dicerie, l’attore hollywoodiano ha deciso di girare alcuni mini-spot.

Nel primo, la Canalis vestita da Cenerentola sfugge al principe azzurro Clooney. Grande stupore al momento in cui l’Harley Davidson si trasforma in zucca vuota. Commento di George: “Mi ricorda la testa di Brad Pitt”.

In un altro video, molto sexy la performance di Elisabetta ammantata da Cappuccetto Rosso. Clooney cacciatore irrompe nella casa e spara a Bobo Vieri mascherato da nonnina.

Nell’ultimo spot, la Canalis è vestita da Fata Turchina. Infelice la scelta di usare una comparsa inglese per la parte di Lucignolo: rivolto a George, lo blandisce dicendogli “Vieni, Ph-inocchio…”.

venerdì 16 ottobre 2009

E la stampa? Monnezza!


Con una telecamera ambientale, Zappadu - appostato su una roccia di fronte a Palazzo Grazioli - ha intercettato la seguente scenetta.

Nel suo ufficio Silvio B. si annoia, sotto la scrivania ormai l’erba è ricresciuta. Unico passatempo, tirare freccette alla foto di Eugenio Scalfari appesa dietro la porta. Entra Bondi e viene colpito in piena fronte: sanguinante, rassicura: “Non è nulla, ho ricevuto l’ispirazione per una nuova poesia!”. Dietro di lui, Marcello Lippi. “Silvio, ma come fai con quei dannati giornalisti? Io non resisto più: ieri ho trovato Carlo Paris nella cesta dei panni ed Enrico Varriale in piedi nella cuccia del cane… Tutti a rompermi con Cassano, sono esaurito. A mia moglie, che mi chiedeva “Vai a lavorare?”, ho risposto “Vergognati!”.

“Non me ne parlare – dice Berlusconi – sto pensando a un nuovo risiko di poltrone: Belpietro a San Pietro, Ratzinger a Mediaset (con Fede segretario particolare e la Buonamici addetto stampa) e Feltri al Milan, tanto lui di brocchi e ronzini se ne intende…”.

All’improvviso, entra di corsa un tricheco che plana sulla moquette: è Diego Maradona! Prima di rialzarsi, sniffa un po’ della forfora caduta a Cicchitto. “Ho saputo che anche voi avete problemi con i giornalisti. Tranquilli, vi ho portato una proposta di legge del mio amico Fidel Castro. Punto primo: eliminare tutti i computer dei periodistas. A Cuba ce ne sono 8, in mezz’ora il lavoro è finito. Punto secondo: per normalizzare le trasmissioni, mettere Gianni Minà a capo della tv di Stato. Ballarò diventerà Boxerò, condotta da Cassius Clay. Anno Zero cambierà in Anni Sessanta, con Mal al posto di Santoro e Marcos a quello di Travaglio. Per finire Tito Stagno al Tg1 e il figlio del colonnello Bernacca a Che tempo che fa”.

Rassicurati, i tre si bevono un bicchiere di fronte al caminetto. Maradona butta nel fuoco un poster di Pelè, Lippi una foto della mamma di Cassano e Silvio un ritratto a olio di Johann Gutenberg.