giovedì 22 aprile 2010

La gestione del neger


- Pronto Josè…?
- Per mille Pujol, chi parla a quest’ora della notte?
- Sono il tuo presidente…
- Oooh, Massimo… quante volte ti ho detto che non mi devi chiamare alle 3 di notte!
- Ma no, sono il tuo presidente del Consiglio.
- Ah sei Silvio, quello fuori da tutte le competizioni, compreso il torneo “Oh mia bela madunina…”?
- Non fare lo spiritoso, o ti faccio rimpatriare in Portogallo su un gommone rossonero.
- Dimmi, nano ghiacciato, cosa posso fare per te? Non dirmi che vuoi vendermi Gattuso perché i cani da guardia per la mia villa già ce li ho.
- No, ti chiamo per la gestione del ‘neger’…
- Parli di Mario?
- Sì appunto, volevo chiederti come si fa a tenere a bada uno come Balotelli… Io ho il problema di Fini, che all’ultimo vertice del Pdl ha rivolto insulti verso la curva di Forza Italia e poi ha gettato la camicia nera sulla testa di Gianni Letta! Insomma, un vero casino…
- In effetti anche con Mario non è facile. Qualunque cosa gli dici, lui pensa che sei razzista, che non apprezzi la sua diversità, il suo talento. Adesso ha fondato una corrente interna allo spogliatoio, si chiama “Fare Casino!”. Non è che si è ispirato a Fini?
- È possibile vista la posizione sugli immigrati. Io c’ho Seedorf che è incazzato bianco perché quel rammollito di Leonardo lo fa giocare poco…
- Insomma, il problema sono questi ‘neger’ che vogliono l’indipendenza.
- Senti, facciamo così: io convoco Bossi, Calderoli e Borghezio e una soluzione la troviamo. Che ne pensi?
- Va bene Silvio, vedi se puoi fare qualcosa anche contro la Roma di Ranieri: questi terroni mi stanno sfilando lo scudetto da sotto il cuscino!
- Tranquillo Josè, ghe pensi mi: mando lo squadrista La Russa a Trigoria e faccio spezzare tutti e due i pollici a quel bullo di Totti.
- Obrigado, preside’.
- Dagli al neger, Special One!

sabato 13 marzo 2010

Teteschi zolitali


- Miki, passati i dolori alla schiena?
- Sì Joseph, finalmente posso montare una monoposto con la Mercedes.
- Mi dai il numero della tua fisioterapista? I miei reni risentono ancora del…
- Guido.
- Ho capito che puoi guidare…
- No, dicevo, Guido. Chiama lui, di fisioterapiste se ne intende.
- Grazie, sei l’unico compatriota di cui mi posso ancora fidare.
- Se vinco il Gran Premio, sentirai che coro i tifosi tedeschi…
- No, grazie, per carità! Di cori tedeschi ne ho fin sopra la mitria!

(telefonata intercettata tra Roma e il Bahrein)

domenica 6 dicembre 2009

Profeta di sventura


Natale 2019. Gianfranco Fini è appena diventato presidente della Camera Iperbarica per mummie della 2ª repubblica. Berlusconi regna con 7 cloni, come Saddam, addestrati da Biancaneve-Bondi. Di Pietro ha fondato l’Italia dei Malori e si ritrova con Fini per sorbirsi una tisana al finocchio allo spaccio della Casa del Popolo.

«Bei tempi quelli…» dice Di Pietro «Proprio dieci anni fa, quando si stava per dare una spallata a Silvione: magistrati che facevano tintinnare manette, pentiti di mafia che spatuzzavano a destra e a manca…».

«Ricordi – gli fa eco Fini – quel fuorionda famoso? Quando dissi che Berlusconi confondeva la leadership con la monarchia assoluta… Che profeta sono stato! Avevo il coraggio di dire quello che tutti pensavano! Non come oggi, dove non ho più il coraggio di dire quello che, d’altronde, nessuno pensa più…».

giovedì 3 dicembre 2009

Lukashenko non scherza


Greenpeace ha posizionato su via dei Fori Imperiali una statua di ghiaccio che raffigura Berlusconi e che si scioglierà all’apertura del vertice di Copenhagen.

Testimoni sostengono che la statua arrivi dalla Bielorussia…

venerdì 27 novembre 2009

Alimenti


Veronica Lario vuole tre milioni di euro al mese.

Ecco chi ha pagato la cauzione a Polanski.

martedì 24 novembre 2009

Pesc and chips


All’aeroporto di Londra, D’Alema rosso-di-rabbia per la bocciatura europea incontra Trapattoni verde-di-rabbia dopo la sconfitta con la Francia.

“Guarda Massimo, non me ne parlare – dice il Trap – per sbollire l’incazzatura sto andando con Fini nero-di-rabbia a fare immersioni all’isola del Giglio. Mi ha detto Gianfranco che sui fondali serve un allenatore per la panchina dei Calamari&Gamberi, impegnati nel derby con la capolista Cozze&Vongole. Ho un’unica perplessità: ma si sentirà il mio fischio sott’acqua?”.

“Beato te che vai a rilassarti – sorride amaro il futuro ministro dei Giardinetti Esteri – io invece sono venuto in Inghilterra per studiare la lingua e cercare di ingraziarmi ‘sti maledetti britannici! Quando torni, passami a trovare all’ostello della ‘Gioventù che fu…’. Poi ci andiamo a bere una pinta al pub ‘Trombati d’Italia’. Lì mi conoscono: ogni bottiglia di Guinness che apro coi denti, mi fanno lo sconto di mezzo penny!”.

lunedì 23 novembre 2009

Plin plin Corporation


Le Acque della Salute hanno privatizzato tutte le aziende del settore. Ecco in anteprima la trama del nuovo spot televisivo.

Vestiti da Bonnie and Clyde, ChrisChiabot e AlexDalPero terrorizzano le associazioni dei consumatori. Ogni volta che fanno irruzione in qualche sede, costringono i poveri impiegati a umiliazioni di genere squadrista.

Dapprima Alex obbliga il malcapitato di turno a ingurgitare il contenuto di 10 scatolette di Simmenthal. Per digerire, e sbloccare la stitichezza, l’uomo deve scolarsi una pinta di Uliveto salendo per 20 volte le scale dell’intero palazzo.

A quel punto interviene la perfida Chiabot, armata di damigiana di Rocchetta. La cavia, ormai stremata, ha l’obbligo di idratarsi e depurarsi, facendo tanta plin plin per almeno 16 minuti cronometrati.

Nell’inquadratura finale, la suora si segna con acqua minerale e benedisce lo sderenato consumatore a colpi di crocifisso sulla fronte. Mentre l’uccellino si abbevera a una pozzanghera. Privatizzata.

venerdì 20 novembre 2009

Non c’è da Gheddafidarsi


Gheddafi decide di comprare Villa Certosa in contanti. Appena gli consegnano le chiavi, pianta la sua tenda in direzione di Punta Zappadu. Al posto dei cactus, abeti secolari norvegesi. Niente vulcano che erutta, ma un iceberg con cannone che spara in aria Bondi vestito da orso polare.

Mentre si rilassa nella piscina di acqua e menta, il colonnello libico sente una voce provenire dall’esterno: “Ti devi dimettere – urla Di Pietro al megafono – denungerò a Legambiente questo passaggio di cammelli e coccodrilli. Dove hai nascosto le veline, le farfalline, le chioccioline? Noi dell’Italia dei Valori non consentiamo altri crimini contro l’umanità!”.

Attirate dalle urla belluine, 200 hostess impellicciate di foca monaca escono nel patio. Di Pietro trasalisce: “Eccole, dunque, le tue schiave!”. “Ma quali schiave??” dice una voce tonante: è quella di Gheddafi, salito sul predellino della golf-car. “Se non te ne vai entro 10 secondi, ti faccio inseguire dai miei ghepardi. Sarai costretto a correre come quando, da contadino, entravi nel terreno del mazzadro per rubare i melograni che rompevi con la testa”.

“Va bene, di fronte a un nemico così, è onorevole arrendersi”. Di Pietro ritorna sui suoi passi, fiero di aver sfidato ancora una volta il suo mito: el Conducator de Arcore!

giovedì 19 novembre 2009

Hi, Lama. Piacere, Obama!


Obama, prima di ripartire dalla Cina, va a fare visita al Dalai Lama.
“Ok, Daly: ti trovo in forma, il color zafferano ti dona. Ma sono qui perché ho bisogno del tuo aiuto”.
“La cosa più terrificante è accettare se stessi senza riserve”.
“Me l’avevano detto che parlavi per aforismi... Io però non ho tempo: devo rimettere sui binari il vertice di Copenhagen. Sai, a me e Jintao è scappata un po’ la mano con i gas serra”.
“Non c’è nulla che sia buono o cattivo, a renderlo tale è il pensiero”.
“Ho capito, ma gli europei se sono incazzed mica poco. In Danimarca si rischia di finire a parlare di cipolle biologiche”.
“Quando incontri un maestro di scherma, mostragli la tua spada. Quando incontri un uomo che non è un poeta, non mostrargli il tuo poema”.
“Ah, dici? Allora a ‘sto frescone di Sarkozzi so io che spada mostrargli!”.
“L’acqua troppo pura non ha pesci”.
“Bravo Lamy, è quello che gli ho detto pure io! Fatela finita con ‘sta paranoia dell’inquinamento… E il carbone NO, e il nucleare NO, e il petrolio NO. Se sapessero che alla Casa Bianca non ricicliamo nulla, neppure i lobbysti”.
“Non distogliere il tuo amore dalle cose visibili”.
“In effetti c’erano delle cameriere a Pechino che avrebbero fatto arrossire la tua veste arancione! È che Michelle non mi lascia un minuto… Da quando ha parlato con Hillary, è diventata una sanguisuga… Non è che ti serve una testimonial per l’Europa…?”

martedì 17 novembre 2009

Alzi la mano destra e dica “Spergiuro!”


Il ministro Brunetta ha reintrodotto, dopo 15 anni, il giuramento obbligatorio sulla Costituzione per i neodipendenti della Pubblica Amministrazione. Ecco i passaggi salienti della procedura formale.

- Dietro lo sportello, mi impegno a essere gentile e sorridente, anche di fronte a un utente comunista.
- Prometto di leggere non più di 3 ore al giorno il quotidiano locale (a esclusione di Repubblica, che va usato solo come lettiera).
- Farò la spesa durante le ore di lavoro solo in negozi che si trovino nel raggio di 500 metri dall’ufficio.
- Il mercatino di roba usata per i colleghi verrà aperto non più di due volte a settimana. Si prega di non usare gli armadietti come stand per le proposte primavera-estate.
- Cercherò di limitare a non più di 6 al giorno le pause caffè.
- Durante le stesse, eviterò di fumare il sigaro di fronte alla macchinetta delle merendine, o di limarmi le unghie mentre sono in fila per la cioccolata con panna.
- Prometto di non rispondere al telefono con “Chi è?” e userò invece la formula “Come posso esserle utile?”. Se mi dovesse scappare un “Ma vvedi d’anna’ a morì ammazzato” dovrò coprire la cornetta con la mano sinistra.
- Eviterò di tenere sul desktop la foto di mio figlio di 3 mesi sul fasciatoio, mentre esplora il pannolino lordo.
- Mi impegno settimanalmente a sottrarre per uso domestico non più di una risma di fogli bianchi, né di prelevare complessivamente più di 10 tra matite, penne ed evidenziatori.
- Per il personale medico, vale lo stesso criterio per quanto riguarda farmaci, garze e siringhe per il nonno.
- Per chi sta allo sportello, evitare di rispondere con “Diga…?” o frasi tipo “Guardi, non alzi la voce perché oggi c’ho il mal di testa”. Replicare invece con frasi del tipo: “L’informazione che lei mi fornisce è molto utile e ne terremo conto nella nostra prossima riunione di formazione per la qualità”.
- Quando la fila è lunga oltre le 200 persone, non passare di nascosto il numeretto basso all’amico ritardatario che fa finta di venirvi a salutare.