martedì 17 novembre 2009

Alzi la mano destra e dica “Spergiuro!”


Il ministro Brunetta ha reintrodotto, dopo 15 anni, il giuramento obbligatorio sulla Costituzione per i neodipendenti della Pubblica Amministrazione. Ecco i passaggi salienti della procedura formale.

- Dietro lo sportello, mi impegno a essere gentile e sorridente, anche di fronte a un utente comunista.
- Prometto di leggere non più di 3 ore al giorno il quotidiano locale (a esclusione di Repubblica, che va usato solo come lettiera).
- Farò la spesa durante le ore di lavoro solo in negozi che si trovino nel raggio di 500 metri dall’ufficio.
- Il mercatino di roba usata per i colleghi verrà aperto non più di due volte a settimana. Si prega di non usare gli armadietti come stand per le proposte primavera-estate.
- Cercherò di limitare a non più di 6 al giorno le pause caffè.
- Durante le stesse, eviterò di fumare il sigaro di fronte alla macchinetta delle merendine, o di limarmi le unghie mentre sono in fila per la cioccolata con panna.
- Prometto di non rispondere al telefono con “Chi è?” e userò invece la formula “Come posso esserle utile?”. Se mi dovesse scappare un “Ma vvedi d’anna’ a morì ammazzato” dovrò coprire la cornetta con la mano sinistra.
- Eviterò di tenere sul desktop la foto di mio figlio di 3 mesi sul fasciatoio, mentre esplora il pannolino lordo.
- Mi impegno settimanalmente a sottrarre per uso domestico non più di una risma di fogli bianchi, né di prelevare complessivamente più di 10 tra matite, penne ed evidenziatori.
- Per il personale medico, vale lo stesso criterio per quanto riguarda farmaci, garze e siringhe per il nonno.
- Per chi sta allo sportello, evitare di rispondere con “Diga…?” o frasi tipo “Guardi, non alzi la voce perché oggi c’ho il mal di testa”. Replicare invece con frasi del tipo: “L’informazione che lei mi fornisce è molto utile e ne terremo conto nella nostra prossima riunione di formazione per la qualità”.
- Quando la fila è lunga oltre le 200 persone, non passare di nascosto il numeretto basso all’amico ritardatario che fa finta di venirvi a salutare.

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